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Federico Mompou
Federico Mompou


Federico Mompou nacque a Barcellona il 16 April 1893. Figlio dell’avvocato Frederic Mompou e di sua moglie Josefina Dencausse, di origine francese. Suo fratello Josep Mompou (1888–1968) fu pittore.
Mompou studiò piano con Pedro Serra e al Conservatorio di Barcellona, quindi si trasferì Parigi per studiare al Conservatorio di quella città che aveva diplomato Gabriel Fauré di cui Mompou era grande estimatore. A Parigi Mompou studiò pianoforte con Isidor Philipp e Ferdinand Motte-Locroix  e armonia con Marcel Samuel-Rousseau. Per sfuggire alla guerra, nel 1917 ritornò a Barcellona.
Rientrò nella capitale francese nel 1921 per scoprire che, nel frattempo, la sua musica era stata proposta al pubblico dal suo primo maestro Motte-Lacroix  che aveva fatto di lui un beniamino dell’ambiente musicale parigino. Il famoso critico francese Émile Vuillermoz lo definì “l’unico discepolo e successore” di Claude Debussy. Malgrado questi successi, i primi anni di Mompou a Parigi non furono facili. Tra il 1931 e il 1941 non riuscì a pubblicare nulla. Questa situazione e l'occupazione tedesca di Parigi lo spinsero a tornare in Catalogna dove lo aspettava una condizione altrettanto spiacevole. In seguito alla morte di suo padre e alla grave malattia che aveva colpito suo fratello, lo stato economico in cui si trovava la sua famiglia era disastroso.

 
Questi fatti lo allontanarono per qualche periodo dalla musica e lo costrinsero a dedicarsi  ad altre attività tra le quali il tentativo di far rivivere la fonderia di campane Dancausse di proprietà della famiglia di sua madre. Nel 1957, all’età di 64 anni, sposò la pianista Carmen Bravo di 30 anni più giovane di lui, fu il primo matrimonio per entrambi e non ebbero figli.

Mompou f u uno dei primi sostenitori del regime di Franco a Barcellona e divenne membro della Reale Accademia di San Jorge, ma in seguito visse molto riservato sino alla sua morte a 94 anni.  Nel 2007 la sua vedova pubblicò 80 lavori inediti che aveva trovato tra le carte del marito nella loro casa.

Mompou è conosciuto come miniaturista, improvvisatore di una musica spesso descritta come delicata o intima. L’influenza dell’impressionismo francese di Erik Satie e Gabliel Fauré  è evidente nel suo stile in cui lo sviluppo musicale è minimalista e l’espressione è concentrata in forme molto minute. Fu un amante di figure ostinate, imitazioni di campane (suo nonno le costruiva) e di suoni meditativi. L’esempio più esaustivo del suo lavoro lo si può trovare nel suo lavoro Musica Callada (o Voice of Silence) basato sulla poesia mistica di Saint John of the Cross (24 June 1542 – 14 December 1591) una delle principali figure del riformismo cattolico.
Mompou, influenzato anche dai suoni del quartiere marittimo di Barcellona, dal pianto dei bambini e dalla cultura popolare catalana, compose musica semplice, spesso simile alle melodie infantile, ma tinta di tristezza, malinconia e echi nostalgici di un tempo dimenticato. 

Una selezione dalle sue opere:

Pianoforte

  • Impresiones intimas (1911–1914) (Intimate impressions)
  • Scènes d'enfants (1915–1918)
  • Suburbis (1916–1917)
  • Cants magics (1920)
  • Charmes (1920–1921)
  • Cançons i Danses (1921–1979)
  • Dialogues (1923)
  • Préludes (1927–1960)
  • Variations on a Theme of Chopin (1938–1957)
  • Paisajes (1942–1960)
  • Canción de cuna (1951)
  • Musica callada (Primer cuaderno - 1959, Segundo cuaderno - 1962, Tercer cuaderno - 1965, Cuarto cuaderno - 1967)

Voice and piano

  • L'hora grisa (1916
  • Cuatro melodías (1925)
  • Comptines (1926–1943
  • Combat del somni (1942–1950)
  • Cantar del alma (1951
  • Canciones becquerianas (1971)

Ballets

Musica corale

  • Los Improperios per coro e orchestra (1964; scritta in memoria di Francis Poulenc)
  • L'Ocell daurat, cantata per coro di bambini (1970)

Guitar

  • Suite Compostelana (1962; composta per Andrés Segovia)
  • Cançó i dansa No. 13 (Cançó: El cant dels ocells; Dansa (El bon caçador)) 1972)
  • Cançó i dansa No. 10 (Sobre dos Cantigas del Rei Alfonso X),originalmente per piano (1953) e trascritta per chitarra dal compositore (manoscritto non datato)
     


Nel repertorio del coro:

Pallino Cantiga n. 100

Associazione Culturale Coro Hispano-Americano di Milano