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La denuncia
Uccellino


testo di Violeta Parra
musica di Luis Advis V.

Cile

 

 

Hacia mediados de inverno
cuando las noches son crudas
vemos a tanta criatura
peleando ya en este infierno
más bien me venga la muerte
que seguir viendo este ejemplo.

El pobre vive en silencioy
sufre ya muy cruel castigo
de ver a sus diez chiquillosen
la miseria y el vicio.
Al borde del precipicio
se está agusanando el trigo.

No puede ni el más flamante
pasar en indiferencia si
brilla en nuestra conciencia
amor por los semejantes.

Es una infamia muy dura
que no se salven del foso.
El dolor es oprobios
oy pregunto de partida
si la justicia en la vida
existe pa' los rotosos.

Los llevan por el calvario
cargados con una cruz
les niegan hasta la luz
los ciegan con su sudario
los dejan sin los rosales
sin aire y sin manantiales.

De qué nos sirven los templos
de qué el sol y el aire puro
cuando su sol es oscuro
y va caminando a tientas.
Necesito un lazarillo
que me alumbre este tormento.


 

Verso la metà dell'inverno
quando le notti sono crude
vediamo tante creature
che lottano già in questo inferno
preferirei mi cogliesse la morte
piuttosto che rivedere quest'esempio

Il povero vive in silenzio
e già soffre un duro castigo
vedendo i suoi dieci piccini
nella miseria e nel vizio.
All'orlo del precipizio
il grano già si riempie di vermi.

Neppure il più brillante
può restare indifferente
se nella nostra coscienza risplende
amore per i nostri simili.

E' un'infamia assai dura
che non si salvino dal fosso.
Il dolore è un obbrobrio
e domando già in partenza
se la giustizia nella vita
esista per gli straccioni.

Li portan lungo il calvario
con una croce in spalla
negando loro persin la luce
li accecano col loro sudario
li lasciano senza rose
senz'aria e senza sorgenti.

A che ci servono i templi
il sole e l'aria pura
se il loro sole è buio
e van camminando a stento
ho bisogno di una guida
che rischiari questo tormento.

Associazione Culturale Coro Hispano-Americano di Milano