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Fiesta de la Tirana
 


Strumentale - Tradizionale andino
Elaborazione degli Inti-Illimani
Elaborazione corale e strumentale di Antonio Neglia
Cile



Fiesta de la Tirana
Fiesta de la Tirana

 

La leggenda de La Tirana

La tradizione fa risalire la storia al 1535, quando il conquistatore spagnolo Diego de Almagro organizzò una spedizione di conquista verso il Cile portando con sé un principe Inca, sommo sacerdote del sole, e sua figlia Ñusta Huillac, come copertura che smussasse le ostilità degli Indios locali. I quali, però, subodorato il piano, uccisero il sacerdote, facendo si che la figlia fuggisse e si ritirasse nella pampa del Tamarugal - a quell'epoca coperta di boschi di tamerici, da cui il nome - col suo seguito di fedeli guerrieri. Da lì la giovane perseguitò ed uccise centinaia di spagnoli, dimostrando un tale polso e spietatezza da meritarsi il soprannome di Tirana, la tiranna. Un giorno i suoi fecero prigioniero un giovane ed affascinante avventuriero portoghese, Vasco de Almeyda, che aveva osato inoltrarsi nei loro territori. La Tirana se ne innamorò al punto da ricorrere a mille trucchi pur di procastinare l'ovvia sentenza di morte, contravvenendo così ai suoi doveri militari e religiosi e provocando l'ira dei suoi guerrieri. Cercò anche di avvicinare il portoghese alla propria religione, col solo risultato di convertirsi essa stessa al cristianesimo. E proprio mentre Almeyda battezzava la sua amante col nome di Maria, i guerrieri li sorpresero durante il rituale e li uccisero con una pioggia di frecce. Anni più tardi, un monaco che stava evangelizzando la zona vide nel bosco del Mamarugal una croce cristiana. Venuto a conoscenza della tragica storia d'amore, fece edificare in quello stesso posto la chiesa conosciuta oggi con il nome di Nostra Signora del Carmen de la Tirana.

La Festa della Tirana è una festività cerimoniale annuale tutt'oggi celebrata nel cuore del deserto di Tarapacá (Cile). Rappresenta l’incontro folklorico per antonomasia. Durante la festa sfilano in processioni le Confraternite dei danzatori del nord: sette musico-religiose con nomi, distintivi e costumi spettacolari. I pellegrini, che arrivano dal nord del Cile, dalla Bolivia, dall’Argentina e dal Perù, cantano ai santi della liturgia cristiana. In questi brani emerge, prepotentemente, l’influenza musicale aborigena della cultura quechua e aymarà.

Associazione Culturale Coro Hispano-Americano di Milano