Cancionero del Duca di Calabria 1526-1554 |
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"Il documento si riferisce alla raccolta della vasta produzione musicale sorta in seno alla Corte d’Aragona, in particolare della musica eseguita presso la corte valenziana del duca di Calabria. La Corona d'Aragona, nata dall'unione dinastica tra il Regno d'Aragona e la Contea di Barcellona, venne accresciuta nei secoli di diversi territori: i regni di Maiorca, Valencia, Napoli, Sicilia, Sardegna, Contea di Provenza, nonché i ducati di Atene e di Neopatria. Spicca in questa parte di storia rinascimentale la figura di Fernando d’Aragona, uomo del suo tempo dal comportamento umanista: permise alla corte vicereale del Palazzo Reale di diventare per vent’anni-seguendo il modello ed il ricordo della corte paterna di Napoli – il principale cenacolo nobiliare dei paesi ispanici. Nel 1527 fece trasferire da Ferrara, residenza della madre la regina Isabella, una parte dei fondi dell’antica biblioteca reale napoletana, che il conte incrementò con nuove acquisizioni raggiungendo nel 1550, data della sua morte, un numero prossimo agli ottocento volumi. Il duca spalancò le porte della sua Corte per coltivare le arti, in modo speciale la musica, le lettere, nelle feste sceneggiate - alla maniera italiana, come le feste di maggio … Mitjana si preoccupò di studiare e trascrivere i 54 brani
musicali contenuti nella raccolta, che sono suddivisi in 36 testi
di argomento amoroso e picaresco (12 a due voci, 12 a tre voci, 12
a quattro voci e 6 a cinque voci) e 12 Villancicos de Navidad (10 a quattro voci e 2 a tre voci), tra cui Dadme
Albricias. La maggior parte delle poesie sono in castigliano,
catalano e galiego-portoghese. (*) liberamente tratto dal testo di Josep Maria Gregori – docente in Musicologia, Università Autonoma di Barcellona – Spagna Appartengono al repertorio del coro: |
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