El cuerpo repartido |
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Un tema tipico dei cantastorie dell'America Latina va sotto il nome
di "el cuerpo repartido". Nella canzone s'immagina che il
proprio corpo sia smembrato e disperso per campi, monti, mari e città.
S'intravede in trasparenza in questa forma uno dei più antichi
processi iniziatici, che si ritrova nelle pratiche sciamaniche e nelle
mitologie di popoli d'ogni latitudine. L'eroe o l'eroina s'imbattono
in forze immensamente più grandi di loro, che sembrano annientarli
riducendoli a brani e disintegrandone il senso di identità, di
"essere uno". Loro compito è dunque ritrovare la scintilla
di coscienza che permetterà loro di ricomporsi, frammento dopo
frammento, fino a ricostituirsi in un'entità nuova, più complessa ed evoluta di prima. "Exiliada del Sur" e "Canción
con todos" esprimono così le due fasi del ciclo: mentre
nel primo pezzo l'accento è sulla diaspora delle parti, nel secondo
il desiderio è che le diverse individualità presenti in
America Latina trovino una integrazione nel comune anelito alla libertà.
Compito della musica e del canto è dunque, tra gli altri, quello
di aiutare l'anima umana a ritrovare la propria memoria di fronte a
ciò che è stato spezzato, infranto, interrotto, ricucire
i nessi di ciò che appare irrimediabilmente sconnesso, tramite
un'esperienza non meramente intellettuale ma sonora, vibrante, incarnata.
Nella speranza che, con il ricordo, come all'Orlando disgregato e furioso
possa ritornare il senno di comprendere il senso dell'accaduto, per
saltare a un livello di consapevolezza più elevato che rilanci
la voglia di vivere secondo la propria verità. |
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