Autori | ||||||||||
Tomás
Luis de Victoria |
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Tomás Luis de Victoria nacque ad Avila nel 1548 e morì a Madrid nel 1611. Studiò in Spagna e presso il Collegium Germanicum di Roma, dove si suppone fosse allievo di Palestrina, i cui due figli ebbe come compagni di studi. Fu organista delle due chiese spagnole in Roma, prese gli ordini religiosi per entrare poi nella Congregazione dellOratorio di San Filippo Neri. Infine tornò in Spagna come maestro di cappella dellimperatrice vedova Maria. Fu famoso in tutta la Spagna e i documenti dimostrano che i suoi guadagni, provenienti sia dagli stipendi che dalla vendita delle sue opere (dalle Fiandre, a Monaco fino in Perù), erano maggiori rispetto agli altri compositori del suo tempo. De Victoria conduceva una vita ritirata (infatti non esistono suoi ritratti), nascosta, con la tendenza ad abbandonare tutto, musica inclusa, per dedicarsi alla contemplazione. |
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È considerato il più grande compositore del Rinascimento spagnolo e uno dei più grandi in assoluto del suo tempo, al pari di Palestrina e Orlando di Lasso. La tradizione legata a questo musicista non è mai andata perduta, uno dei più esperti conoscitori dellopera di De Victoria è stato Manuel de Falla, che fra laltro diresse lAve Maria. Discostandosi dalle abitudini del tempo egli volle basare le sue messe (ne compose 20) sul canto gregoriano o su suoi mottetti scritti in precedenza, mai (salvo una) su composizioni profane. Intese leredità palestriniana in senso rigorosamente contrappuntistico e usò tutta la sua arte per dare colore ai testi più severi e più drammatici. La sua grandezza polifonica, così legata alla tradizione, non si aprì alle nuove correnti determinando anche un certo ristagno e che mise in crisi il divenire della musica spagnola. Le sue composizioni sono legate al culto cattolico (Messe, Officia, Inni, Magnificat), ma occorre distinguere i mottetti - a quattro, cinque, sei e otto voci - i quali, avendo una funzione più ornamentale e in un certo senso esteriore, lasciano al compositore una maggiore libertà. Tra le sue opere più belle si citano, accanto agli Officia, i mottetti a quattro voci Ave Maria, O Magnum Mysterium e Vere Languores. Appartengono al repertorio del coro:
Ave Maria |
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