¡Corred, pecadores!
¡No os tardéis en traer luego
agua al fuego!
¡Fuego! ¡Agua al fuego!
Este fuego que se ençiende
es el maldito pecado
que, al que no halla ocupado,
siempre para sí lo prende.
Qualquier que de Dios pretende
salvación, procure luego
agua al fuego.
¡Fuego, fuego! ¡Agua al fuego!
Venid presto, pecadores,
a matar aqueste fuego;
hazed penitencia luego
de todos vuestros errores.
¡Reclamen esas campanas
- dandán -
dentro en vuestros coraçones.
Poned en Dios las aficiones,
todas las gentes humanas.
¡Reclamen esas campanas!
- dandán -
¡Llamad esos aguadores luego
luego sin tardar!
Y aiúdennos a matar
este fuego.
No os tardéis en traer luego
de vuestra conciencia
mil cargos de penitencia
de buena agua,
y ansí materéis la fragua
de vuestros malos deseos;
y los enemigos feos huyrán.
¡Oh, cómo el mundo se abrasa
no teniendo a Dios temor,
teniendo siempre su amor,
con lo que el demonio amassa!
Por cualquiera que trapassa
los mandamientos de Dios,
cantaremos entre nos
dándole siempre baldones:
'Cadent super eos carbones;
in ignem, dejicies eos;
in miseriis non subsistent.'
Este mundo donde andamos
es una herviente fragua,
donde no á lugar el agua
si por ventura tardamos.
¡Oh, cómo nos abrasamos
en el mundo y su hervor!
Por qualquiera pecador
que lo que da Dios no toma,
se dirá lo que de Roma
cuando se ardían sin favor.
"Mira Nero de Tarpeya
a Roma como se ardía;
gritos dan niños y viejos,
y él nada se dolía." (1)
¡No os tardéis! ¡Traed agua ya!
Y vosotros, ¡atajad!
¡Corred! ¡Presto socorred!
¡Sed prestos y muy ligeros
en dar golpes a los pechos!
!Atajad! aquestos
essos!
¡Cortad presto sos maderos!
¡Taňed, taňed más apriesa
que vamos sin redención!
¡Taňed presto, que ya cesa
con agua nuestra pasión!
Y ansí, con justa razón
dirán las gentes humanas:
¿Dónde hay las hay tales aguas soberanas?
Toca, Joan, con tu gatilla,
pues ha cesado el pesar -
Yo te diré un cantar
muy polido a maravilla.
Veslo aquí.
¡Ea, pues!, todos decir:
"De la Virgen sin mancilla
ha manado el agua pura.
Y es que á hecho Criatura
al Hijo de Dios eterno
para que die se govierno
al mundo que se perdió;
y una Virgen lo parió,
según sabido,
por raparar lo perdido
de nuestros padres primeros.
¡Alegria, cavalleros!
que nos vino en este día
que parió sancta María
al Pastor de los corderos.
Y con este Nacimiento,
que es de agua dulce y buena,
se repara nuestra pena
para darnos a entender
que tenemos de beber
desta agua los sedientos,
guardando los mandamientos
a que nos obliga Dios,
por que se diga por nos:
"Qui biberit hac aqua,
non sitiet in aeternum".
|
Accorrete peccatori!
Non tardate nel portare subito
acqua per il fuoco
Fuoco! Acqua per il fuoco! Questo fuoco che divampa
è il maledetto peccato
che chi non trova occupato
a sé reclama.
Colui che da Dio pretende
salvezza procuri subito
acqua per il fuoco
Fuoco, fuoco! Acqua per il fuoco!
Venite presto, peccatori,
ad estinguere questo fuoco;
fate penitenza subito
per tutti i vostri errori.
Suonino quelle campane
- dandán -
dentro i vostri cuori!
Voialtri genti umane
confidate in Dio
che suonino queste campane
!
- dandán -
Chiamate quegli acquaioli presto
presto senza tardare!
A estinguere
questo fuoco.
Non tardate a portare
nella vostra coscienza
mille misure di buona
acqua di penitenza,
e così spegnerete la fucina,
dei vostri desideri maligni;
e i nemici immondi fuggiranno.
Oh, come brucia il mondo
non avendo timor di Dio,
volgendo invece il proprio amore
ai progetti del demonio!
Per coloro che trasgrediscono
i comandamenti di Dio
canteremo in coro
biasimandoli sempre:
Su di loro cadono carboni,
tu li getti nel fuoco;
non resisteranno alle sofferenze.
Questo mondo in cui passiamo
è una fornace bollente
dove non c'è posto per l'acqua,
se per disgrazia tardiamo.
Oh come bruciamo
nel mondo con fiamme torride.
Per tutti i peccatori
che ciò che Dio offre, non accettano,
si dirà lo stesso che di Roma
quando bruciava senza salvezza:
"Nerone guarda Roma che brucia
dalla rupe Tarpea;
gridano giovani e vecchi,
e lui non sente compassione".
"Non tardate! Portate l'acqua ora!
E voi, estinguete il fuoco!
Correte! Svelti, sbrigatevi!
a battervi il petto!
Isolate! Su questi tetti!
Abbattete presto queste travi!
Suonate, più in fretta!
Che rimaniamo a corto di redenzione!
Suonate, presto, che cessa
con l'acqua la nostra passione.
E così a ragione
dirà il genere umano:
Dove si trovano
queste acque portentose?
Joan, suona la tua zampogna,
ora che il patimento è finito.
Ti farò sentire un cantare
meravigliosamente raffinato.
Eccolo qui.
Suvvia, tutti a dire:
Dalla Vergine immacolata
è scaturita l'acqua pura".
Poiché ha partorito
il Figlio del Dio eterno,
perché desse governo
al mondo che si è smarrito;
e una vergine lo partorì,
secondo quanto abbiamo saputo,
per riparare a ciò che era stato perso
dai nostri progenitori.
Allegria, cavalieri!
in questo giorno in cui
santa Maria partorì
il Pastore degli agnelli.
E con questa Nascita
di acqua dolce e buona,
si guarisce la nostra pena
per farci comprendere
che, assetati, dovremo berne molta
di quest'acqua
osservando i comandamenti
che Dio ci ha dettato,
perché anche noi si possa dire
"Colui che beve quest'acqua
non avrà più sete in eterno". |
(1)
Bernal Díaz del Castillo nella La Verdadera historia de la
Conquista de la Nueva España racconta che Cortes, avendo
udito - lui salvo a Tacuba - della perdita di molti uomini in seguito
agli accadimenti della “noche triste” del 1520,
nel vedere la tristezza del suo capitano Alonso Peréz gli disse,
citando l'antica ballata "Nerone
e l'incendio di Roma":
"Signor Capitano non siate cosí triste, che nella guerra
queste cose succedono e non si dirà vostra mercede:
Mira Nero de Tarpeya
a Roma como se ardia,
gritos dan niños y viejos
y él de nada se dolía.
Anche Las Casas si valse della stessa ballata per mettere in rilievo
la crudeltà del capo spagnolo durante la mattanza di Chocula.
Nella "Brevissima relacion de la destruction de las Indias"
il religioso afferma che corresse voce che, mentre gli spagnoli passavano
per le armi cinque o sei mila uomini, il loro capitano cantasse:
Mira Nero de Tarpeya
A Roma como se ardia,
gritos dan niños y viejos
y él de nada se dolía
Materiale raccolto da Rosaria Distefano Biblioteca di San Juan -Puerto Rico 2014
Tratto da "Nueva historia de la literatura hispanoamericana, Madrid,
Editorial Castalia, 1997 - G. Bellini |