Home
Pinares
Ojos garzos ha la niña  

Pinares, tre versi tratti dall’opera Desolazione (1922/23). La poetessa canta al suo amore suicida:
la Montagna (collina appena arrossata) simboleggia l’Anima della poetessa. La Pineta rappresenta il sentimento d’Amore, che possiede e invade completamente la Montagna (l’Anima) coprendogli l’intera esistenza. La Pineta (l’Amore), raffiggura quella funesta pena immaginata come un immenso, nero e denso ricamo, di pini che sovrasta la montagna. La poetessa chiede al vento di far ondeggiare lievemente la Pineta (l’Amore), ella ha un urgente bisogno di ascoltare quel fluttuante suono perché teme il suo immoto silenzio, tanto quanto teme, il silenzio dell’uomo che tristemente medita sull’umana desolazione. La poetessa avverte paura della vita, del ricordo e anela soltanto di essere cullata, dalla nénia della pineta al vento, per sprofondare nell’ innocente e dolce sonno.

El pinar al viento
vasto y negro ondula,
y mece mi pena
con canción de cuna.

La montaña tiene el pinar
vestida como un amor grande
que cubrió la vida

Pinos calmos, graves
como un pensamiento;
dormidme la pena,
dormidme el recuerdo.

Pinos que pensáis
con pensar humano.

El viento los pinos
suavemente ondula
¡Duérmete amargura!

La montaña tiene
el pinar vestida
como un amor grande
que cubrió una vida.

Nada le ha dejado
sin poseerle, ¡nada!
¡como un amor olvido
que ha invadido mi alma!

La montaña tiene
tierra sonrosada;
el pinar le puso
su negrura trágica.

(Así era el alma
alcor sonrosado;
así el amor púsole
su brocado trágico.)

El viento reposa
y el pinar se calla
cual se calla un hombre
asomado a su alma.

Medita en silencio
enorme y oscuro
como un ser que sabe
del dolor del mundo.

Pinar, tengo miedo
de pensar contigo,
miedo de acordarme,
pinar, de que vivo!

¡Ay! tú no te calles,
procura que duerma;
no te calles como
un hombre que piensa.

La pineta al vento
vasto e nero ondeggia,
e culla la mia pena
con una canzone di culla.

La montagna si veste della pineta
come un grande amore
che sovrasta la vita.

Pini calmi, gravi,
come un pensiero;
addormentatemi la pena,
addormentatemi il ricordo.

Pini che pensate
con pensiero umano.

Il vento soavemente
dondola i pini.
Addormentati amarezza!

La montagna
indossa la pineta
come un amore grande
che sovrasta una vita.

Nulla le ha lasciato
da tenere, nulla!
Come l'amore dimentico
che ha invaso la mia anima!

La montagna dalla
terra appena rosata;
la pineta l'ha rivestita
della sua tragica oscurità.

(Così era l'anima
collina appena rosata;
così l'amore l'ha rivestì
del suo tragico broccato.)

Il vento riposa
e la pineta tace
quale uomo che tace
affacciato alla propria anima.

Medita in silenzio
enorme ed oscuro
come colui che sà
dei dolori del mondo.

Pineta, ho paura
di pensare con te,
paura di ricordarmi,
pineta, che sono viva!

Ah! tu non tacere,
fa che io dorma;
non tacere come
l'uomo che pensa.

Associazione Culturale Coro Hispano-Americano di Milano