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Rey a quien reyes adoran
Rey a quien rejes adoran,
señal es qu'es él el que es
trino y uno y uno y tres.

Cómo es ni puede sello no se cure de buscar,
pues nos podemos salvar con solamente creello.

Y en aquesto s'eche el sello
qu'este es el que siempre ha sido y es
trino y uno y uno y tres.
Rey a quien rejes adoran

 

Un tradizionale villancico a ritmo di “danza alta”, che narra, all’avvenuta nascita di Gesù Cristo, il riconoscimento da parte dei RE, probabilmente intesi come i magi, dell’essenza della dottrina cristiana: il dogma della trinità in relazione alla natura divina. Questo brano, indicato come un villancico sacro, si cantava in contesti liturgici privilegiati, come potevano essere le cerimonie del periodo natalizio, fra cui il Mattutino della Vigilia di Natale, ma a partire già dalla festa dell’Immacolata Concezione, per terminare soltanto con l’Epifania. Erano momenti particolari, in cui pastori e contadini di ogni regione iberica si esprimevano nelle lingue delle rispettive zone di provenienza, o in dialetto, creando un’interessante mescolanza linguistica e musicale. Una vera sperimentazione interculturale.

Associazione Culturale Coro Hispano-Americano di Milano