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Il cancionero più importante fra quelli manoscritti è senza dubbio il Cancionero Musical de Palacio, ritrovato nel 1870 nella Biblioteca del palazzo reale di Madrid (da cui il nome) e noto anche come Cancionero de Barbieri, dal nome dello scopritore. I compositori presenti nella raccolta, probabilmente compilata da Juan del Encina, furono quasi tutti cantori o musici della corte castigliana della regina Isabella o di quella aragonese di re Ferdinando e della corte del duca d'Alba.

I brani contenuti coprono un periodo di circa 50 anni, indicativamente tra il 1450 e il 1500. Sono 459 brani, 62 sono di Juan del Encina, 211 sono anonimi, i rimanenti sono di diversi autori dell'epoca, tra cui Garcimuñoz, autore di Una Montaña Pasando, del quale non si hanno notizie biografiche.

La maggior parte delle composizioni sono canzoni polifoniche cantate da una voce solista accompagnata da strumenti, o canzoni polifoniche da eseguire a cappella, un genere, quest'ultimo, tipicamente spagnolo. Il Cancionero de Palacio ha contribuito alla rivalutazione della musica dell'umanesimo spagnolo, mentre le indagini linguistiche vi hanno trovato un fertile terreno di ricerca per la comprensione delle trasformazioni del linguaggio attraverso il canto.

Appartengono al repertorio del coro:

Associazione Culturale Coro Hispano-Americano di Milano