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Rodolfo Halffter
Rodolfo Halffter


Il maggiore di una famiglia di compositori, nacque a Madrid il 30 ottobre del 1900 e morì il 14 ottobre del 1987. Di formazione autodidatta, fece parte del gruppo di compositori della “generazione del 1927” che si era riproposto di dare continuità al rinnovamento della musica spagnola, rappresentato nelle opere di Albéniz, Granados e De Falla.

Dopo aver lavorato, fra gli altri, con Manuel De Falla, si stabilì a Parigi. Durante gli anni della Guerra Civile spagnola, fu segretario del Consiglio Centrale di musica del governo repubblicano. All'avvento del Franchismo lasciò la Spagna e si recò in Messico, dove proseguì la sua attività come professore e direttore delle edizioni musicali messicane, nonché organizzatore di concerti per l’Istituto delle Belle Arti.

Nel 1968, dopo aver assunto la cittadinanza messicana, fu nominato membro effettivo della Reale Accademia di Belle Arti e, nel 1976 il governo messicano gli assegnò il Premio Nazionale delle Arti. A partire dal 1963 i suoi viaggi in Spagna divennero frequenti. Venne invitato a tenere corsi universitari come quello su “Manuel de Falla” a Granada e quello su “La musica a Compostela”. Partecipò, inoltre, ai festival di musica di Cuenca e alle stagioni sinfoniche a Madrid.

Nel 1984 fu nominato membro onorario della Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando, a Madrid. Nel 1985 fu insignito del Premio Nazionale di Musica e l’anno successivo ricevette il premio Regina Sofia. Nella sua vasta produzione spiccano Due sonate dell’Escorial (1930), il balletto Don Lindo de Almeria (1936) e le canzoni sul testo di "Marinero en tierra" di Rafael Alberti.

Dopo il debutto del suo Concerto per violino, lo stile di Halffter si evolve ed entra in contatto con un linguaggio più vicino a quello dell’avanguardia di allora. Tripartita (1959), Differenze per orchestra (1970), Due ambienti sonori (1975), Sfaccettature (1977) o Sequenze (1977), rappresentano diversi aspetti della modernità nello stile di Halffter, che seppe assimilare le innovazioni della scuola di Vienna senza rinunciare a certi principi prosodici e costruttivi che distinguono la sua opera all’interno del panorama musicale della Generazione del 1927. Il pezzo Tres epitafios è l’opera di questo compositore - composta sulla base dei testi di Cervantes - che più è stata interpretata in campo internazionale.

Nel 1983 produsse parecchie opere da camera in Messico e nel 1985 scrisse la sua ultima composizione, Appunti per pianoforte, ispirata alla opera di Juan Ramòn Jiménez. Morì in Messico il 14 ottobre del 1987.

Nel repertorio del coro:

Pallino Tres epitafios

Associazione Culturale Coro Hispano-Americano di Milano