Nicolás Guillén, nacque a Cuba, il 10 luglio del
1902, a Camagüey, figlio del giornalista Nicolás Guillén
e di sua moglie Argelia Batista Arrieta, unica responsabile della
formazione dei figli dato che il padre, come il poeta evocò
nella sua intensa "Elegía camagüeyana", morì
per mano dei soldati durante la repressione di una rivolta politica
nel 1917.
Il giovane Guillén pubblicò i suoi primi versi
nel 1920. Nel 1922 cominciò a lavorare ad un volume di
poesia modernista, Cerebro y corazón, che vide
la luce soltanto mezzo secolo più tardi all'apparizione
delle sue Obras completas. Nel 1922 si iscrisse alla
facoltà di diritto dell'Università di La Habana,
le cui aule avrebbe lasciato molto presto descrivendo il suo disincanto
in "Al margen de mis libros de estudio", in cui satirizzava
la mediocrità della vita universitaria. Di ritorno a Camagüey,
Guillén organizzò e diresse la rivista Lys.
Nel 1926,
ritornò a La Habana. Nella capitale cubana dove ebbe modo di
incontrare Federico García
Lorca. Nel 1930, scrisse Motivos de son che, pubblicati
nel Diario de la Marina, avviarono il poeta alla celebrità
non esente da polemiche, ma con una ampia risonanza popolare dovuta
al fatto che musicisti come Alejandro García Caturla e Eliseo
Grenet musicarono i suoi testi.
Tra il 1931 ed il 1934, andò gradualmente maturando
il suo modo di vedere la realtà cubana e caraibica. Nel 1934
vi fu il golpe militare di Fulgencio Batista: la situazione politica
ed economica del paese era cunvulsa e assogettata a politiche di intervento
esterne. Quell'anno, la sua nuova raccolta West Indies, rende
conto della sua crescita intellettuale e del suo orientamento critico
che lo induce a prendere posizione nei confronti del disequilibrio sociale
ed economico del suo paese. Nel 1936 entrò nella redazione della
rivista Mediodía, che arriverà a dirigere nel
1937, con Carlos Rafael Rodríguez come vicedirettore. Nel gennaio
del 1937 si recò in Messico per partecipare al Congresso della
Lega degli scrittori ed artisti rivoluzionari del Messico dove ebbe
l'occasione di entrare in relazione con artisti come Silvestre Revueltas,
José Mancisidor, Diego Rivera o Alfaro Siqueiros.
Nel 1937, in piena guerra civile, si recò in Spagna
per partecipare al II Congresso Internazionale di Scrittori per la Difesa
della Cultura, celebrato a Barcellona, Valencia e Madrid. In quell'occasione
conobbe i personaggi più inportanti della vita intellettuale
spagnola (Antonio Machado, Miguel Hernández, Pablo
Neruda, Rafael Alberti, César
Vallejo, León Felipe, Juan Chabás, Octavio Paz, Tristán
Tzara, Anna Seghers, Ilya Ehrenburg e Ernest Hemingway). Commosso dalla
sua esperienza nella guerra civile Spagnola, Guillén entrò
nel Partito Comunista.
Di ritorno a Cuba trovò una situazione non certo
facile per il fatto che il Partito Comunista agiva in completa illegalità
e per l'enorme instabilità politica ed economica del paese.Tra
il 1939 e il 1941 il poeta consacrò una buona parte del suo tempo
ad un intenso lavoro politico e culturale attraverso il quotidiano Hoy y del Frente Nacional Antifascista, di cui era dirigente.
Tra il 1945 e il 1958 Guillén si recò in
America del Sud (Venezuela, Colombia, Perú, Chile, Argentina,
Uruguay e Brasile). Risultato del viaggio fu lo sviluppo della prospettiva
americanista della sua opera. Tra il 1952 e il 1956 viaggiò in
Europa, in Unione Sovietica, nella Repubblica Popolare Cinese ed in
Mongolia. Il trionfo rivoluzionario a Cuba lo sorprese a Buenos Aires
nel 1959. Di inmediato ritorno nella sua terra, scrisse il sonetto "Che
Guevara".
Nel 1961 venne fondata la Unión de Escritores
y Artistas de Cuba (UNEAC), della quale Guillén fu eletto Presidente,
carica che detenne fino alla sua morte che lo colse, dopo una grave
malattia, il 17 luglio del 1989.
España. Poema en cuatro angustias y una
esperanza
Angustia secunda
Tus venas, raíz de nuestros árboles
La raíz de mi árbol, retorcida;
la raíz de tu árbol, compañero,
de todos nuestros árboles,
la raíz de mi árbol, de tu árbol.
Yo la siento,
la raíz de mi árbol, de tu árbol,
de todos nuestros árboles,
la siento
clavada en lo más hondo de mi tierra,
clavada allí, clavada,
arrastrándome y alzándome y hablándome,
gritándome.
la raíz de tu árbol, de mi árbol.
En mi tierra, clavada
con clavos ya, de hierro,
de pólvora, de piedra,
y floreciendo en lenguas ardorosas,
y alimentando ramas donde colgar los pájaros cansados,
y elevando sus venas, nuestras venas,
tus venas, la raíz de nestros árboles.
Le opere:
1931 Sóngoro cosongo; poemas mulatos.
1936 Cantos para soldados y sones para turistas
1937 España. Poema en cuatro angustias y una esperanza
1947 El son entero
1951 Elegía a Jesús Menéndez
1952 Las coplas de Juan Descalzo, Elegia Cubana
1952 Elegía cubana
1959 La paloma de vuelo popular 1959
1960 ¿Puedes?
1962 Prosa de prisa (raccolta di articoli), Balada
1964 Poemas de amor, Tengo, Antología mayor
1967 El gran zoo
1969 Cuatro canciones para el Che
1972 La rueda dentada, Diario que a diario, Obras Completas
Nel repertorio del coro:
Songoro Cosongo |